Laparoscopia

La laparoscopia è una metodica chirurgica mininvasiva che si esegue in anestesia generale. 

Il chirurgo pratica una piccola incisione sull’addome, generalmente in corrispondenza dell’ombelico, dove inserisce una piccola posta, nota come “trocar”, delle dimensioni di 8-12 mm attraverso cui insufflare dell’anidride carbonica necessaria a distendere la cavità addominale e permettere, dunque, una migliore visione.

Attraverso il trocar è introdotto il laparoscopio. Qualora la laparoscopia sia fattibile, il chirurgo pratica altre piccole incisioni (da 2 a 4 mm) in corrispondenza delle quali andrà ad inserire ulteriori trocars, da 5 mm, per farvi passare gli strumenti necessari all’intervento.

Quando viene eseguita, la laparoscopia operativa consente la valutazione di tutta la cavità addominale, e l’esecuzione di numerosi interventi chirurgici, sia di ginecologia benigna, che di ginecologica maligna.


I vantaggi prevedono:


Sono tuttavia presenti anche dei limiti: il chirurgo opera attraverso uno schermo, quindi non ha una visione tridimensionale, bensì bidimensionale e, inoltre, può verificarsi una scarsa stabilità del campo operatorio dato che si basa su un secondo operatore che mantiene la telecamera. È un intervento molto sicuro. Tuttavia, come tutte le operazioni chirurgiche, non è esente da rischi, per quanto bassi.

 

Le complicazioni minori sono rappresentate da:

 

Le complicazioni maggiori: