Tumore dell'Endometrio 

Definizione

Il carcinoma dell’endometrio è la neoplasia maligna più frequente dell’apparato genitale femminile (L’endometrio è la mucosa che ricopre la cavità uterina interna). Interessa principalmente le donne in post-menopausa, tra i 50 e i 70 anni d'età ed è un tumore estrogeno-dipendente.Ha una frequenza elevata, infatti tra i tumori femminili è al quarto posto per incidenza e va ad interessare circa il 6% delle donne. Esistono vari istotipi di questo tumore e nell’80% dei casi è rappresentato da un istotipo endometrioide (che è anche l’istotipo meno aggressivo). L’iperplasia endometriale atipica, una condizione caratterizzata dalla crescita anormale delle cellule della mucosa uterina, può evolvere in tumore dell’endometrio nel 30% dei casi.

Fattori di rischio

I fattori di rischio principali sono l’età, la nulliparità, un menarca precoce e una menopausa tardiva, l’obesità, la predisposizione genetica, la terapia ormonale sostitutiva con soli estrogeni (gli estrogeni hanno un effetto positivo sull’organismo, ma assunti da soli aumentano l’incidenza dei tumori dell’endometrio, motivo per il quale ad oggi la terapia sostitutiva è estroprogestinica, infatti andando ad aggiungere il progesterone si ha un effetto protettivo sull’utero, riducendo il rischio di incidenza di questo tumore), l’uso di Tamoxifene (farmaco utilizzato per le terapie ormonali, ad esempio nelle donne con tumore mammario, ha un effetto pro-estrogenico sull’utero, quindi per quello che è stato spiegato prima è un fatto di rischio).


Sintomi

Il sintomo più comune di tumore dell’endometrio è il sanguinamento vaginale anomalo; quindi, un sanguinamento che in donne in menopausa non dovrebbe essere presente oppure un sanguinamento intermestruale o con cicli più lunghi ed abbondanti del normale in donne in età ancora fertile.

Circa l’1-14% delle donne con sanguinamento vaginale dopo la menopausa ha un tumore dell’endometrio, per questo motivo le donne in post-menopausa con sanguinamento vaginale devono consultare immediatamente un medico, anche se la quantità di sangue è poca o se la perdita ha una colorazione rosa, rossa o marrone.


Diagnosi

Il medico a questo punto, dopo aver fatto l’esame obiettivo, può effettuare alla paziente un’ecografia trans-vaginale e successivamente si sottopone la paziente ad una biopsia endometriale (procedura mininvasiva effettuata tramite isteroscopia). Se la biopsia ci conferma la malignità della lesione, possono essere richiesti altri esami di approfondimento (tra cui esami del sangue, RM o TC) che uniti alle informazioni ottenute in seguito all’asportazione chirurgica della neoplasia ci permettono di fare una stadiazione del tumore, che si basa sulla diffusione dello stesso.

La stadiazione di riferimento è la stadiazione FIGO, la quale prevede diversi livelli di diffusione (dallo stadio I allo stadio IVB).


Terapia

Il trattamento standard per il tumore dell’endometrio è chirurgico e prevede l’isterectomia più l’annessiectomia (asportazione di utero, ovaie e tube) seguita, a seconda dello stadio della paziente, da una terapia adiuvante (ovvero una terapia medica, radioterapica con o senza chemioterapia, eseguita dopo l’intervento chirurgico).

La sopravvivenza dipende dallo stadio del tumore dell’endometrio. Gli stadi più precoci hanno un tasso di sopravvivenza migliore rispetto agli stadi avanzati. La maggior parte delle pazienti proprio per i sanguinamenti anomali si allarma e si presenta subito in visita e la diagnosi viene fatta nel 90% dei casi al I stadio, quindi la sopravvivenza è alta.


Prevenzione

Purtroppo, non esistono programmi di screening per questa neoplasia; l’unica prevenzione che le donne possono fare è minimizzare i fattori di rischio. Sapendo che l’obesità aumenta il rischio di tumore dell’endometrio, un miglioramento dello stile di vita, perdendo peso e facendo attività fisica, può aiutare.